Le Svalbard
nella notte polare
Quasi tre mesi di buio totale.
I paesaggi sono immensi, quasi irreali.
Qui la luna piena è chiamata “il sole della notte polare”.
È il vero Artico.
A meno che non partecipi a una spedizione non puoi arrivare più vicino di così al Polo Nord.
Quando sei alle Svalbard sei decisamente molto lontano da casa.
Ma anche in un luogo così estremo non è difficile sentirsi a casa.
Gli abitanti delle Svalbard sono in effetti una comunità davvero particolare, multiculturale e un po’ pazza!
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Svalbard
La notte polare è unica alle Svalbard: è il momento più buio della stagione buia, da metà novembre a fine gennaio, quando a volte puoi vedere delle incredibili aurore boreali anche durante il giorno.
Il clima polare, la ricca fauna, la natura selvaggia e le vecchie città minerarie delle Svalbard hanno a lungo affascinato sia gli esploratori sia i viaggiatori. Longyearbyen è divenuta ora una cittadina multiculturale e internazionale con molti eventi culturali. In passato le principali attività delle isole erano la caccia alle balene e l’industria mineraria. Oggi il focus è invece sulle esplorazioni polari e sul turismo.
Svalbard significa “fredde coste”. L’arcipelago ha comunque un clima relativamente mite se paragonato ad altre terre alla stessa latitudine. La presenza costante del sole di mezzanotte in estate e il periodo buio durante l’inverno consentono di vivere due esperienze completamente diverse, ciascuna a modo suo ma entrambe assolutamente indimenticabili.
La notte polare
Quando si arriva a Longyearbyen in questo periodo dell’anno sembra quasi di atterrare su un altro pianeta. La notte polare artica dura per quasi tre freddi mesi in cui il giorno e la notte diventano tutt’uno.
Può essere un po’ sconcertante. Potresti perdere la sensazione del tempo. Non c’è nulla con cui regolare il tuo orologio interiore, solo le stelle, se sono visibili.
Quando il cielo è coperto le nuvole riflettono le luci, che in effetti non esistevano qui fino a tempi recenti. Longyearbyen è un luogo nuovo sulla Terra, una ‘vera’ città solo dagli ultimi 35 anni circa. Prima era solo un gruppo di fredde baracche per una manciata di uomini che lavoravano nelle miniere, in compagnia di alcuni coraggiosi cacciatori che abitavano in piccole case di legno in riva a desolati fiordi.
Dato che il tempo qui allenta la sua presa, il ritmo della vita rallenta. Sulle strade deserte puoi incontrare alcune delle oltre 22.000 renne bianche delle Svalbard, con le nuvolette di fiato che si condensano nell’aria, vicino ai parcheggi pieni di motoslitte - il veicolo più comune e più utile su un’isola che ha meno di 50 chilometri di strade.
Dove le luci delle strade si affievoliscono vagano enormi orsi polari, oltre cartelli che loro non sanno leggere. Non devi mai avventurarti al di fuori della zona sicura di Longyearbyen senza una guida professionista che protegga dagli orsi polari.
Circa 2.500 persone di oltre 30 nazionalità chiamano casa la cittadina di Longyearbyen.
Come affrontano la vita durante questa notte lunga quasi tre mesi?
“L’estate qui è così intensa, con il sole che gira intorno all’infinito. Adesso è tempo di rallentare, godersi serate di giochi, momenti di piacevole relax e creare dei bei ricordi.”
Thorbjørn Staff
Abitante del luogo
“Vivere qui è un po’ come vivere in una enorme comune: non sei mai solo.”
Vilde Iversen
Abitante del luogo
Gli “svalbardiani”
Le Svalbard sono molto più che straordinaria natura artica e orsi polari. Tra gli aspetti più affascinanti ci sono la sua storia, la cultura e la gente che ci abita.
Le Svalbard ora sono diventate come un grande tavolo condiviso, attorno a cui si riunisce un gruppo di persone incredibilmente diverse.
C’è di tutto: da atleti tedeschi che scalano montagne e dopo il lavoro sciano fino giù al pub, a hipster internazionali che amano gli husky e passano qui una stagione (o cinque), turisti appena arrivati, personale della NASA, ricercatori polari, studenti, ingegneri satellitari, artisti e poi ancora timidi poeti finlandesi e laboriosi thailandesi (il gruppo più numeroso di stranieri qui).
Una grande famiglia felice
“Quassù siamo un po’ come una grande famiglia. Le persone arrivano qui da tutto il mondo e sono di mentalità aperta, in cerca di incontrare nuovi amici,” dice un residente del luogo, Thorbjørn Staff, originario di Bergen.
Gente avventurosa di ogni età, che spesso si sta ancora chiedendo cosa vuole fare davvero da grande, definisce casa le Svalbard.
Perché le Svalbard di rado sono il posto in cui stai per tutta la vita. Anche se praticamente chiunque da tutto il mondo ha il permesso di viverci (se ha un lavoro e un posto dove abitare) non puoi morire ed essere seppellito qui, non puoi partorire, ammalarti seriamente o abitare qui se hai bisogno di cure specialistiche.
Qui non c’è neppure una casa di riposo. Ma ci sono adesso più di 300 bambini nella scuola e nei due asili (che hanno una rete di protezione dagli orsi polari alta 2 metri).
Spirito d’avventura
“Quello che amo delle Svalbard è che attraggono persone da ogni dove, tutte con una storia e un sogno,” dice Marina Van Dijk, una orafa olandese, velista e avventuriera del mondo, che è arrivata qui per la prima volta più di 30 anni fa.
Puoi trovare i suoi gioielli in argento in vendita in città e visitare il suo piccolo atelier.
“Trovo molta ispirazione dalla natura del posto. Le incredibili formazioni dei cumuli di neve, le agili impronte, le pietre... E amo la quiete della notte polare, quando apprezzi davvero immensamente la poca luce che c’è, come quella improvvisa della luna o di una candela,” prosegue.
Paradiso degli husky
Quando cala il buio quello che ti serve è un amico peloso e gioioso! Si dice che ci siano più di 1.200 husky in città e nei dintorni.
Puoi incontrarne alcuni in uno dei bar più accoglienti dell’emisfero settentrionale, l’Husky Café.
“Io e i miei amici abbiamo cominciato nel 2022 quasi per scherzo, una sera dopo qualche birra. Ma è stato un successo,” dice uno dei proprietari, Martin Fiala, mentre accarezza i suoi cani bianchi come la neve, Yuku e Tyco.
Una delle cose assolutamente da fare alle Svalbard è lo sleddog, un’escursione in slitta trainata da cani.
Il silenzio della neve, le montagne imponenti, il suono attutito delle zampe dei cani che corrono.
Vieni a salutare Gunnhild!
Per prima cosa devi imparare a mettere l’imbragatura ai cani…
… per poi avventurarti in questo ambiente selvaggio.
“Forza ragazzi, dobbiamo finire di preparare i cani!”
La musher Claudia Ventrone è arrivata alle Svalbard dall’Italia per “uscire dalla sua comfort zone e per una sua crescita personale”.
“Mi sono immediatamente innamorata di questo luogo. È davvero unico e siamo nella città più a nord di tutto il mondo,” dice.
Ci sollecita a finire di preparare la nostra muta di cani. E non senza una certa confusione. Gli husky adorano correre, sono MOLTO ansiosi di partire e ululano come un branco di lupi impazziti.
Un’ora più tardi siamo pronti alla partenza. Le robuste zampe dei nostri cani ci conducono sempre più addentro nelle valli ricoperte di neve. È come scivolare nel regno di Narnia o in qualche posto irreale, con montagne simili a torte a strati che torreggiano sopra di noi, tinte di sfumature del blu più profondo che tu riesca a immaginare e illuminate dalla luna.
Fai sleddog
Prova un’escursione con i cani da slitta nella natura selvaggia.
Altre fantastiche avventure
… ti aspettano nella notte polare. Puoi avventurarti nella natura con una escursione guidata in motoslitta. Se vuoi il meglio per te e per l’ambiente scegli un veicolo elettrico, quasi silenzioso.
“Sono venuto qui perché ero curioso di provare come ci si sente nella notte polare. Non vediamo mai il cielo stellato a Madrid, dove vivo,” dice un turista spagnolo.
Non è il solo. In un mondo eccessivamente illuminato, caotico e rumoroso il Nocturismo, cioè il turismo della notte, il turismo del sonno e il bisogno di silenzio sono diventati sempre più popolari.
Una tenue aurora boreale danza nel cielo verso sudest (perché ora in effetti ci troviamo a nord dell’ovale aurorale) mentre ci fermiamo per una sosta nella valle fluviale ghiacciata di Adventdalen, dove si recano la maggior parte delle escursioni.
Puoi partecipare anche a una escursione guidata a piedi a una delle montagne nei dintorni di Longyearbyen, o a una spettacolare grotta di ghiaccio.
Altre attività invernali
Ci sono così tante cose da fare nella terra della notte polare!
Ma devi entrare nelle profondità delle montagne per capire su cosa si è costruita questa comunità in una terra desolata nell’Artico.
Il segreto delle montagne
Lo percepisci immediatamente: queste montagne custodiscono dei segreti. Oro nero, oro bianco, ma per lo più roccia grigia stratificatasi nel tempo.
Il peso della storia penetra nel profondo di questa terra. Milioni di anni fa pantodonti e plesiosauri (di cui puoi vedere le orme fossili al Museo delle Svalbard) popolavano le foreste tropicali trascinate fin qui dall’equatore, ora pressate in un carbone che è tra i più puri al mondo.
Nel 1901 John Munroe Longyear, imprenditore statunitense, giunse come turista in crociera alle Svalbard. Cinque anni più tardi fondò la prima miniera e le case della ‘città di Longyear’.
Nel 2025 l’estrazione carbonifera norvegese terminerà anche nella Gruve 7 (‘Miniera 7’), l’ultima rimasta operativa.
Partecipa a un tour guidato di Gruve 3 per capire meglio la storia di Longyearbyen!
Oro nero
“Il carbone era l’oro nero che fece giungere qui la maggior parte delle persone, minatori che strisciavano nei tunnel alti 70 centimetri per sette ore mezza al giorno, chini sulle ginocchia, ma con orgoglio,” spiega la guida Camilla Røhne.
Lei ha lavorato per 7 anni guidando grandi Caterpillar alla miniera Svea, prima che venisse chiusa.
“Il sole di mezzanotte mi fa impazzire. Io amo la notte polare. È un periodo di piacevole relax. Non ce ne stiamo solo in casa a guardare Netflix, ma usciamo appena possiamo con le nostre motoslitte e socializziamo con le altre persone del posto,” racconta.
Patrimonio mondiale
L’Arctic World Archive (AWA), che ospita dati di importanza storica e culturale da tutto il mondo, si trova all’interno della montagna. Include ad esempio un codice open source di GitHub, copie digitali delle opere del Museo Nazionale Norvegese, una ricetta originale degli hamburger di McDonalds, e molto altro. I dati archiviati qui hanno una durata di conservazione prevista superiore a 1.000 anni senza dipendere da elettricità o climatizzazione artificiale.
L'archivio custodisce anche una capsula di DNA sintetico, non più grande di un’unghia, che contiene la Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia.
È un’arca culturale congelata nel permafrost, in attesa di un futuro che non possiamo ancora neppure immaginare.
Nel vicino International Seed Vault, la banca mondiale dei semi, che luccica nella notte come una misteriosa nave spaziale, le sementi di piante da tutta la Terra riposano, conservate nel permafrost per le future generazioni.
Una storia affascinante
Come puoi vedere le Svalbard sono un arcipelago piccolo e remoto, ma con una storia particolare e importante dal punto di vista geopolitico.
Una visita al Museo delle Svalbard offre letteralmente un caldo benvenuto in queste isole così speciali ed è essenziale per capire meglio questo luogo unico e ricco di sfaccettature.
Potrai vedere un po’ di tutto: dal cappello appartenuto presumibilmente a Willem Barentsz (il navigatore ed esploratore artico olandese che scoprì Spitsbergen e le Svalbard nel 1596) fino a esposizioni sulla storia dei cacciatori, pescatori e minatori che vissero sull’arcipelago. Puoi anche scoprire di più sugli ultimi studi sul cambiamento climatico e gli effetti che produce in queste zone, forse più che in altre parti del mondo.
Esperienze culturali
Altre calde esperienze ti aspettano lungo la strada principale.
Entra nella galleria d’arte Nordover e ammira le opere dell’artista locale Olaf Storø, del pittore norvegese Kåre Tveter e altri artisti.
Guarda cosa c’è in programma al cinema e nella sala concerti presso il Centro culturale di Longyearbyen e magari prima dello spettacolo gusta dei tacos messicani nel suo ristorante!
Se vuoi riscaldarti per bene dopo una giornata nell’Artico prova la SvalBad sauna nella zona del porto.
Una curiosità: lo sapevi che devi toglierti le scarpe prima di entrare nella maggior parte dei musei, hotel e ristoranti? È un’abitudine ereditata dai minatori, che non volevano entrare con gli scarponi sporchi.
Esperienze al chiuso
Fuori fa molto freddo? Fai una pausa alla scoperta di musei, gallerie, negozi e saune in città!
Longyearbyen è anche IL posto giusto per una vacanza natalizia veramente fuori dal comune.
Scrivi la tua lettera a Babbo Natale e lasciala direttamente nella sua cassetta della posta: pare abiti nella Miniera 2!
Il periodo natalizio
A novembre e dicembre le luci di Natale illuminano il buio e gli abitanti sanno come vivere al meglio la stagione delle feste. Specialmente durante la parata annuale, Julemarsjen, a metà dicembre, quando tutti si vestono bene e vanno da un pub all’altro sulle slitte addobbate con decorazioni natalizie.
Puoi fare shopping natalizio tax-free nei negozi di souvenir sulla strada principale e magari comprare una scatola di cioccolatini a forma di orso polare da Fruene, un accogliente caffè e cioccolateria dove si possono gustare anche i panini dolci alla cannella e altre golosità.
Lo sapevi che lo Julenissen, il nostro Babbo Natale, abita nella Miniera 2, sulla strada per Nybyen?
Lascia la letterina con i tuoi desideri nella sua cassetta postale sul ciglio della strada!
Anche gli hotel sono decorati a festa, in particolare il cosiddetto ‘Hotel di Natale’, Basecamp Hotel. È realizzato nello stile classico di un accogliente chalet di caccia, con un’atmosfera calda e autentica. Soggiorna qui o vieni a prendere un drink o ad ascoltare un concerto di Natale.
Una meta per foodies
Se sei un buongustaio non preoccuparti: nonostante sia una piccola comunità ai confini del mondo ti aspettano esperienze gastronomiche di qualità!
Concediti un menu da 7 o 14 portate nello storico e particolare Huset Restaurant, al limitare della città, nei cui piatti gli aspri sapori artici si mescolano a un caldo tocco spagnolo grazie alla creatività dello chef Antonio Lozano.
“Non cresce molto in questi terreni aridi. Perciò sperimentiamo spesso con la fermentazione e altri metodi di conservazione,” ci racconta il cameriere.
Qui ti senti come un esploratore polare che parte per un viaggio culinario nei sapori artici, in cui gli ingredienti principali sono renna, foca, granchio reale e pesce fresco. Il tutto presentato come piccole opere d’arte.
Huset ospita anche, sorprendentemente, la più grande cantina di vini della Scandinavia, con oltre 6.000 bottiglie!
Altri ristoranti consigliati sono il rustico e accogliente Gruvelageret, proprio dietro a Huset, come pure il più elegante e gradevole Funken Lodge.
Ci sono diversi ristoranti e pub in centro, tra cui l’originale Polarriggen e un locale molto amato dalla gente del posto, KB (Karlsberger Pub).
Si mangia inoltre in modo rustico e tipico al lodge dei cacciatori presso Camp Barentz, dove si vive la sensazione di trovarsi fuori dalla città e in mezzo alla natura artica. Se devi andare alla toilette all’esterno, verrai accompagnato da una guardia armata (non per te... per gli orsi polari)!
Se fai due passi per Longyearbyen vedrai i resti delle vecchie teleferiche che si stagliano nel cielo…
… leggermente piegate per lo scioglimento del permafrost, come a chinarsi di fronte a un mondo in continuo mutamento.
Un futuro fragile
Non c’è probabilmente nessun altro posto sulla terra in cui il cambiamento climatico procede tanto velocemente e dove la natura è più vulnerabile come conseguenza delle attività umane.
Se scegli di fare un viaggio alle Svalbard dovresti fermarti un po’ più a lungo di quanto magari avevi pensato inizialmente. Sono ideali almeno 4–7 notti per vivere una vera avventura polare.
In questo modo avrai il tempo di immergerti nella natura e nella comunità delle Svalbard e maggiori probabilità di trovare cieli limpidi e notti stellate. Goditi la calma e il silenzio e impara a conoscere la vita in questo luogo ai limiti delle terre abitate.
Dove dormire
Pernotta in un accogliente chalet o un elegante hotel storico. Ricorda che non tutti i lodge sono aperti in inverno.
Le Svalbard hanno ottenuto la certificazione di Sustainable Destination. Anche se questo non significa che la destinazione sia completamente sostenibile, indica che si è impegnata a lavorare sistematicamente per ridurre l’impatto negativo del turismo e rafforzarne gli aspetti positivi.
Trova informazioni di viaggio dettagliate sul sito ufficiale delle Svalbard.
Le cose più belle da fare
Guarda una panoramica delle migliori attrazioni, attività e ristoranti alle Svalbard.
Arrivare e muoversi
Trova informazioni di viaggio dettagliate sul sito ufficiale delle Svalbard.